Il video e' disponibile su Libero TV
Le resse all'esterno dei locali, si sa, non sono mai così "tranquille". E nel Regno Unito, una folla inferocita ha messo a dura prova il lavoro del "bodyguard" di turno. Urla, spintoni, gomitate. Ad attirare l'attenzione, tra tutti, una ragazza non proprio delicata, che, cercando di entrare, regala un calcio all'inguine all'uomo dalla felpa verde a guardia della porta di ingresso a vetri. Poi, ci riprova, ma con un pugno. Peccato che questa volta il ragazzone non ci sia stato a farsi "maltrattare" e ha ripagato la giovane della stessa moneta: un destro che la fa finire dritta contro la finestra... Vetri rotti.
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Sara' perche' la falsa vedova e' un ragno velenoso, sara' anche perche' questa specie si e' riprodotta in massiccia quantita' per tutto il sud del Regno Unito e sara' infine che la tv qui in Gran Bretagna ha continuato a lanciare allarmi e consigli. Il risultato e' stato che nel Gloucestershire, una scuola e' stata chiusa per una disinfestazione da questi pericolosi ragnetti. L'allarme e' partito dal padiglione dell'informatica dell'istituto dove sono stati identificati i primi nidi di una specie apparentemente molto simile alla vedova nera. Dopo un'iniziale chiusura del padiglione, altri nidi sono stati identificati in altre parti dell'istituto ed e' stata decisa la chiusura generale per una settimana per permettere la disinfestazione dell'edificio. In ogni caso non sono stati riportati ancora casi di punture fatali della falsa vedova in Gran Bretagna, anche grazie agli allarmi lanciati dai media. L'articolo dell'allarme della falsa vedova e' disponibile nell'archivio. MG Sono comparsi oggi, in collegamento video, davanti alla Medway Magistrates Court i quattro lituani accusati per l'omicidio di Joele Leotta, il ragazzo del lecchese massacrato botte la scorsa domenica a Maidstone, nel Kent (sud-est dell'Inghilterra). Per loro e' scattata l'accusa formale di omicidio e di lesioni gravi contro Alex Galbiati, l'amico di Joele ferito nell'aggressione che ieri e' stato dimesso dall'ospedale. I quattro rimangono in stato di arresto e compariranno nuovamente via videolink lunedi' prossimo di fronte pero' alla Maidstone Crown Court, tribunale che si trova a pochi metri dall'appartamento in cui i due italiani sono stati aggrediti. Nel caso in cui vengano condannati, i lituani rischiano almeno 20 anni di carcere. Mentre proseguono le indagini, per capire esattamente cosa abbia mosso tanta violenza. Per stabilire con precisione i fatti che hanno portato alla morte di Joele che in Inghilterra era arrivato da pochi giorni. Per lavorare, per imparare la lingua. Con il suo amico di sempre che e' stato risparmiato dalla cieca furia del 'branco' la cui natura e' ancora tutta da stabilire. Escluso al momento il ''movente a sfondo razziale'', al vaglio dei detective della polizia del Kent ci sono diverse ipotesi, tra cui quella emersa di un possibile 'scambio di persona'. Si sa che nell'appartamento al piano di sopra del ristorante 'Vesuvius' dove lavoravano come camerieri, prima di Joele e Alex ci avevano vissuto altri. E, ancora, tornano le voci secondo cui i responsabili dell'aggressione fossero ubriachi o forse anche sotto l'effetto di stupefacenti. Sui dettagli pero' la Polizia tiene la bocca cucita. Questo e' il momento piu' delicato: conferma che sono in tutto 10 le persone fermate in collegamento con l'episodio. Tutti stranieri, tranne uno, britannico. Oltre ai quattro lituani imputati - tra cui un 21enne indicato come 'senza fissa dimora' - uno in particolare e' ancora sotto torchio, altri tre devono tenersi a disposizione e saranno chiamati a ripresentarsi alle autorita' nelle prossime settimane, sulla base degli sviluppi delle indagini. Mentre due sono stati rilasciati perche' ritenuti estranei ai fatti. E intanto a Londra, i familiari di Joele e Alex, aspettano l'esito del lavoro degli inquirenti mentre si apprestano a lasciare il Paese. Potrebbero essere in Italia gia' nelle prossime ore. C'e' poco che possano fare qui. Il caso e' delicato, e' importante, e' un'indagine di omicidio. Ma la speranza, e anche l'impegno delle istituzioni italiane in Inghilterra, e' per una soluzione rapida. ''Teniamo alta la tensione della Polizia inglese sul caso e abbiamo un loro impegno per una soluzione quanto prima della vicenda'', ha spiegato il Console d'Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti, che sta seguendo da vicino gli sviluppi. Scotland Yard ha riferito di un arresto a Buckingham Palace. Si parla di un uomo di 44 anni che era riuscito a superare i cancelli della residenza della regina ed era armato di coltello. L'episodio conferma il problema sicurezza, considerando anche i precedenti negli scorsi mesi di persone che erano riuscite a superare i mal controllati confini della residenza e ad introdursi nel palazzo, cercando persino di rubare. La risposta di oggi della sicurezza reale prova il miglioramento dei piani anti intrusione e, si spera, dovrebbe scoraggiare ulteriori tentativi in futuro. Tra qualche ora verranno resi noti i dettagli dell'arresto di oggi. La regina dunque potra' dormire sonni tranquilli, o almeno per ora. MG Un altro centimetro le sarebbe potuto essere fatale. Siamo a Waterbeach, nel Cambridgeshire, e come di consueto in questo passaggio a livello le sbarre si stanno abbassando per permettere il passaggio di un treno in transito. Ma ecco che una ciclista poco accorta le oltrepassa per tentare un veloce attraversamento che le poteva costare caro. La donna infatti riesce appena a fermarsi a pochi centimetri dal treno in corsa che per poco non l'ha travolta. Le immagini sono state diffuse dalla polizia stradale britannica a monito per altri giovani, in modo che non ripetano simili comportamenti avventati.
MG Preparava una strage simile a quello della scuola americana Columbine, in Colorado, il 20 aprile 1999, in cui morirono 13 innocenti. Un 17enne britannico, di cui non è stato rivelato il nome per ragioni legali, è sotto processo a Londra per aver messo insieme un arsenale con bombe artigianali e pistole ad aria compressa, e per aver scaricato da internet un manuale del terrorismo islamico con lo scopo di organizzare attacchi contro una serie di bersagli, a partire dal suo college. Il ragazzo, che è affetto dalla sindrome di Asperger, è un sostenitore della English Defence League, il controverso gruppo estremista inglese rinomato per la sua xenofobia, e si ispirava al personaggio di Joker nella versione del regista Heath Ledger e a tutta una serie di film violenti. Il giovane, arrestato lo scorso febbraio a Loughborough, Inghilterra centrale, aveva una bandiera nazista sopra il suo letto e progettava attacchi anche contro una moschea, un cinema e altri luoghi pubblici. Una scena disgustosa, antisportiva ed incivile. Ed anche un danno di immagine per gli italiani educati ed onesti che lavorano in Gran Bretagna. Una sessantina di ultras del Napoli prima della partita contro l'Arsenal, che tra l'altro ha visto i partenopei perdere per 2 a 0, hanno iniziato a prendere di mira le strade adiacenti all'Emirates Stadium di Londra. E dopo aver creato diversi disordini si sono ritrovati davanti al Piebury Corner, un ritrovo per i tifosi dell'Arsenal nel prima e dopo partita. Putroppo cio' che e' accaduto dopo non fa onore ne all'Italia e ne allo sport in generale. Gli ultras del Napoli infatti sono entrati agitando cinte in aria e hanno iniziato a minacciare i clienti e l'impiegata del locale, Emily Gould, che spaventata e' corsa immediatamente a chiamare aiuto e ad avvisare il proprietario. Intanto un tifoso dell'Arsenal, Tim Garwood, e' stato violentemente attaccato con un attrezzatura da giardino in acciaio e ha avuto una ferita alla testa che e' stata suturata con ben 12 punti. Gli altri clienti del locale, tra cui anche alcuni adolescenti, sono rimasti spaventati ed inorriditi da tanta violenza che nulla ha a che vedere con un evento sportivo. La polizia e' riuscita poi a dissipare i violenti e a ripristinare l'ordine. Il proprietario del locale, Paul Campbell ha detto di essere "scioccato" per l'accaduto e ha anche aggiunto che l'attacco e' accaduto senza alcuna provocazione da parte degli avventori del Piebury Corner. Come sempre, dispiace constatare come la violenza degli ultras sia la piaga del calcio e ci si augura che episodi come questo non succedano piu', anche se probabilmente sono solo vaghe speranze. MG Dopo l'uso dei cani e' arrivato un altro storico ingresso di animali nel corpo di polizia. Si parla infatti dei topi. Potrebbe sembrare uno scherzo, oppure una scelta economica contro la crisi e i tagli alle spese dell'arma, eppure e' tutto vero. Si tratta di topi addestrati nella ricerca di droga nei bagagli degli aeroporti e in altri luoghi dove la droga viene spesso nascosta. Il primo corpo di polizia che annunciato l'utilizzo di questi simpatici animaletti e' stato quello olandese e la polizia britannica sta gia' pensando un ingresso in campo. Niente piu' panini al formaggio dunque per i bobbies londinesi che altrimenti rischiano di trovarsi un collega di troppo nella merenda. MG Un mito delle giovani ragazze vittime di bullismo, un esempio di lotta che ora ha cessato di vivere. E il Regno Unito, ora, si trova costretto a scendere a compromessi con un fenomeno nascosto, sotterraneo ma assai pericoloso. Sinead Taylor, 15 anni, è stata trovata priva di vita, qualche giorno fa, a casa sua. La polizia non ha rivelato le esatte cause della morte, ma la giovane, dallo scorso 11 giugno, era diventata molto famosa nel Paese per aver postato su YouTube un video di nove minuti con il quale raccontava la sua esperienza di vittima di bullismo e con il quale dava consigli a tutte le sue coetanee tormentate da risolini, attacchi verbali e spesso fisici, boicottaggi e indifferenza. “Mi hanno sempre trattato male – disse – sia alle elementari che durante i primi due anni della scuola secondaria”. Il motivo? Sinead forse, agli occhi delle sue compagne, appariva troppo mascolina e veniva chiamata “tomboy”, nomignolo dispregiativo che viene affibbiato, spesso, alle giovani lesbiche e bisessuali. O presunte tali, magari solamente ragazze che non indossano una gonna, che non si truccano e che amano i capelli corti e i cappellini da baseball. Nel video, assai commovente, la ragazza, dopo aver ammesso di essersi procurata volontariamente del male fisico, per reazione, disse: “L’autolesionismo non serve, ma rende le cose più difficili. Allo stesso modo, anche suicidarsi rende le cose più difficili. Farsi del male non serve, rende la situazione peggiore. E sono giunta a questa conclusione dopo lunghe riflessioni”. Poi, nel filmato, si diceva felice per il suo nuovo fidanzatino e diceva di voler diventare una ballerina professionista. Sogni di vita ora infranti, con una famiglia distrutta in una zona, Woolwich, dalle forti tensioni e dal tessuto sociale molto fragile. Ignote, appunto, le cause della morte e i suoi amici, su Facebook, ora chiedono il rispetto della privacy. Ma alcuni parenti, intervistati dalla stampa locale londinese, si sono detti assai sorpresi dall’accaduto: “Sinead sembrava non mostrare alcun problema, anzi, conosceva benissimo la differenza fra il bene e il male”. Tuttavia, la polizia ha classificato la morte come “non sospetta”, escludendo quindi la violenza o l’omicidio. FC Un nigeriano a Bologna che froda il fisco britannico per 500 mila sterline. Sembra quasi l'inizio di una barzelletta stantia, ma è successo veramente. E ora il protagonista della maxi-truffa rischia fino a 14 anni di reclusione.. L'uomo, un 35enne di cui non sono state ancora fornite le generalità, era riuscito a mettere in piedi un'ampia rete criminale e, dal suo computer a Bologna, guidava un complesso sistema di frodi informatiche all'ufficio delle entrate britannico. Un sistema tutt'altro che semplice, ma senza dubbio redditizio: l'uomo era arrivato a procurarsi oltre 700 false identità di cittadini del Regno Unito e aveva chiesto rimborsi per un totale di 500 mila sterline. Almeno un quinto della somma è stato realmente incassato e depositato su conti correnti creati ad hoc dall'organizzazione criminale. La truffa è stata bloccata lo scorso 24 agosto con l'arresto della mente del gruppo. Su segnalazione della polizia postale di Bologna che ne stava monitorando gli spostamenti e le attività, l'uomo è stato fermato a Londra dalle autorità britanniche. Secondo quanto si apprende dalla polizia italiana, il truffatore si era recato in Inghilterra per intascare il resto del bottino. Si ritrova ora con un'accusa di frode fiscale e con il rischio di una condanna a 14 anni di reclusione. GC |
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