CASA LAVORO ANNUNCI
Il Britannico
Londra
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Cultura & Spettacoli
  • Curiosita'
  • Scienza & Tecnologia
  • Sport
  • Motori
  • Viaggi
  • Salute
  • Vivere in UK
  • Meteo

cyberbullismo - un'altra vittima dei violenti

8/29/2013

0 Comments

 
Picture
Un mito delle giovani ragazze vittime di bullismo, un esempio di lotta che ora ha cessato di vivere. E il Regno Unito, ora, si trova costretto a scendere a compromessi con un fenomeno nascosto, sotterraneo ma assai pericoloso. Sinead Taylor, 15 anni, è stata trovata priva di vita, qualche giorno fa, a casa sua. La polizia non ha rivelato le esatte cause della morte, ma la giovane, dallo scorso 11 giugno, era diventata molto famosa nel Paese per aver postato su YouTube un video di nove minuti con il quale raccontava la sua esperienza di vittima di bullismo e con il quale dava consigli a tutte le sue coetanee tormentate da risolini, attacchi verbali e spesso fisici, boicottaggi e indifferenza. “Mi hanno sempre trattato male – disse – sia alle elementari che durante i primi due anni della scuola secondaria”. Il motivo? Sinead forse, agli occhi delle sue compagne, appariva troppo mascolina e veniva chiamata “tomboy”, nomignolo dispregiativo che viene affibbiato, spesso, alle giovani lesbiche e bisessuali. O presunte tali, magari solamente ragazze che non indossano una gonna, che non si truccano e che amano i capelli corti e i cappellini da baseball. Nel video, assai commovente, la ragazza, dopo aver ammesso di essersi procurata volontariamente del male fisico, per reazione, disse: “L’autolesionismo non serve, ma rende le cose più difficili. Allo stesso modo, anche suicidarsi rende le cose più difficili. Farsi del male non serve, rende la situazione peggiore. E sono giunta a questa conclusione dopo lunghe riflessioni”. Poi, nel filmato, si diceva felice per il suo nuovo fidanzatino e diceva di voler diventare una ballerina professionista. Sogni di vita ora infranti, con una famiglia distrutta in una zona, Woolwich, dalle forti tensioni e dal tessuto sociale molto fragile. Ignote, appunto, le cause della morte e i suoi amici, su Facebook, ora chiedono il rispetto della privacy. Ma alcuni parenti, intervistati dalla stampa locale londinese, si sono detti assai sorpresi dall’accaduto: “Sinead sembrava non mostrare alcun problema, anzi, conosceva benissimo la differenza fra il bene e il male”. Tuttavia, la polizia ha classificato la morte come “non sospetta”, escludendo quindi la violenza o l’omicidio.

FC

0 Comments



Leave a Reply.

    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Immagine
    Immagine

    Archivi

    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    April 2015
    March 2015
    September 2014
    August 2014
    July 2014
    May 2014
    March 2014
    February 2014
    January 2014
    December 2013
    November 2013
    October 2013
    September 2013
    August 2013

    Categorie

    All
    Animali
    Bullismo
    Datagate
    Esercito
    Giustizia
    Immigrazione
    Lady D
    Londra
    Mafia
    Meteo
    Metropolitana
    Omosessualita'
    Royal Baby
    Royal Family
    Sicurezza
    Spettacolo
    Sport
    Terrorismo
    Trasporti

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.