La Royal Bank of Scotland si prepara a ridurre la sua divisione Investment Banking e la divisione delle Operazioni Internazionali, annunciando che ridurra' di un quarto la sua forza lavoro, che al momento e' di 120.000 dipendenti.
La banca, che e' all'81% proprieta' del governo britannico, potrebbe quindi arrivare a tagliare fino a 30.000 posti di lavoro, includendo pero' il piano di riduzione del personale gia' annunciato di vendere due aziende controllate, Citizens negli Stati Uniti e Williams & Glyn in Gran Bretagna, che al momento impiegano rispettivamente 18.300 e 4.500 dipendenti.
La scelta di vendere le controllate e di ridurre le proprie operazioni internazionali e quelle di investment banking arriva dopo un duro braccio di ferro tra il management della banca ed il ministro delle finanze, specie dopo il piano di salvataggio di 45.5 miliardi di sterline attuato durante la crisi del 2008, che di fatto ha statalizzato la banca.
La banca, che e' all'81% proprieta' del governo britannico, potrebbe quindi arrivare a tagliare fino a 30.000 posti di lavoro, includendo pero' il piano di riduzione del personale gia' annunciato di vendere due aziende controllate, Citizens negli Stati Uniti e Williams & Glyn in Gran Bretagna, che al momento impiegano rispettivamente 18.300 e 4.500 dipendenti.
La scelta di vendere le controllate e di ridurre le proprie operazioni internazionali e quelle di investment banking arriva dopo un duro braccio di ferro tra il management della banca ed il ministro delle finanze, specie dopo il piano di salvataggio di 45.5 miliardi di sterline attuato durante la crisi del 2008, che di fatto ha statalizzato la banca.