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Non è ancora diventato re e già fa discutere per il suo potere e i suoi privilegi. Il principe Carlo è infatti finito nel mirino della Camera dei Comuni di Westminster che indagherà sulla sua prerogativa: il diritto di esprimere pareri sulle leggi inglesi. La notizia è stata diffusa dal The Guardian, giornale che per primo ha criticato l'intromissione dell'erede al trono in una decina di proposte di legge. La consuetudine vuole che i ministri cerchino il consenso del principe ogni volta che un decreto va a toccare i suoi interessi privati. Non è quindi un caso se il duca di Cornovaglia ha già incontrato il premier Cameron e i suoi ministri 36 volte dal 2010. E nei meeting non si è certo limitato a occuparsi di questioni a lui prossime, mettendo bocca nei più disparati argomenti. Carlo ha anche incontrato tre volte il leader dell'opposizione laburista, Ed Miliband, scatenando l'ira dei repubblicani: "Carlo sta abusando della sua posizione per promuovere i suoi interessi. Questa disonestà deve essere sfidata direttamente dal parlamento in pubblico", ha detto Graham Smith, responsabile del movimento Republic. Ma l'Alta Corte ha già fatto sapere che le opinioni del principe su svariate leggi nel corso degli anni dovranno rimanere segrete per non ledere all'immagine del futuro re. Intanto anche un'altra bufera investe l'erede: paga solo il 24% di tasse su una rendita milionaria, meno dell'ultimo dei suoi dipendenti. Tutto lecito e leggittimo, per carità. E' un diritto ancestrale che gli deriva dall'essere un erede al trono. Ma questo doppio attacco potrebbe portare alla caduta di privilegi che risalgono ormai a più di mille anni fa. A scagliare la prima pietra ufficiale è la presidente della Camera dei Comuni, Margaret Hodge: "Queste agevolazioni fiscali vanno analizzate per comprendere se rispecchino ancora la realtà dei tempi".
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October 2015
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