Ben venga dunque la dittatura di Assad e che noi si resti pure a guardare inermi lo spettacolo assurdo del medio oriente in fiamme.
MG
Un clamoroso no al piano di invasione della Siria. E' questo il risultato della votazione della camera del Regno Unito sul piano di offensiva presentato dal governo. Cameron non convince e non riesce a mantenere compatto il suo schieramento. La votazione si e' conclusa con 272 voti favorevoli contro 285 contrari e 91 assenti. A pesare sono stati i 30 voti dei conservatori e gli 11 dei Liberal-Democratici contrari alla proposta del loro stesso schieramento. Le cause di questo rifiuto sono diverse, ma di sicuro le principali sono state la paura per un potenziale fallimento dell'operazione a lungo termine, il rischio di un "impantanamento" delle truppe in una guerra infinita nel Medio Oriente (come nei precedenti casi di Afghanistan e Iraq), la diminuzione di rispetto e stima verso gli Stati Uniti coinvolti nel gravissimo incidente diplomatico Datagate, le posizioni divergenti in Europa (unico si' della Francia di Hollande) e il monito di Iran, Russia e Cina che hanno ribadito la loro contrarieta' all'attacco e hanno fatto chiaramente intendere che una simile azione avrebbe avuto importanti ripercussioni. Vince dunque la paura e la precarieta', vincono Cina e Russia che si dimostrano capaci di spaventare l'occidente in declino, vincono i mussulmani che vedono il loro medio-oriente sempre piu' trasformato in una polveriera da utilizzare per manipolare le folle e vince il regime sanguinario di Assad che vede nei suoi alleati russi e cinesi i migliori difensori della sua dittatura. Perde la Gran Bretagna, che esce spezzettata politicamente e sempre piu' isolazionista sul piano globale, perde Cameron che non riesce a tenere compatta la sua coalizione di governo, perdono gli Stati Uniti che cedono alla prova di forza di Russia e Cina, perde la NATO, unione militare sfilacciata da troppi scandali e da un rapporto di forza imposto dagli Stati Uniti che sempre meno va a genio ad un'Europa che tenta di rialzarsi dopo quasi 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, perdono i ribelli siriani che vedono sfumare l'aiuto dell'occidente, perde il medio oriente che ormai va sempre piu' conformandosi ad una dimensione rivoltosa ed instabile, e perde l'Unione Europea che ancora una volta dimostra la sua debolezza nel prendere una decisione unitaria, ed esce dunque disunita e sempre meno rilevante sul piano internazionale. Ben venga dunque la dittatura di Assad e che noi si resti pure a guardare inermi lo spettacolo assurdo del medio oriente in fiamme. MG
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October 2015
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