Velo si' o velo no. E' questo il dilemma che in questi anni di globalizzazione affligge la maggior parte dei paesi occidentali, che vede la richiesta della comunita' mussulmana, tra l'altro in forte crescita demografica, come un affronto all'emancipazione femminile. Il niqab, ossia il velo che copre il volto ma non gli occhi delle donne mussulmane, e' entrato in questione durante un processo a Londra quando una donna mussulmana e' stata chiamata a deporre e si e' presentata in tribunale con il viso coperto dal velo. In Francia la situazione si e' risolta drasticamente con il divieto di coprire il proprio volto anche in strada dal settembre 2010. La Gran Bretagna pero' non e' la Francia e la proverbiale tolleranza britannica ha fatto scuola in Europa in tema di diritti umani. Ed e' proprio sul rispetto dei diritti umani che l'avvocato difensore della donna ha fatto leva per riconoscerle il diritto ad indossare il suo niqab. Il giudice ha avuto dunque un difficile compito da eseguire e cioe' creare un precedente (vitale nel paese del common law) su cui altri giudici possano ispirarsi in casi simili. Ed il verdetto e' arrivato: per l'identificazione della persona e' stato richiesto l'aiuto di una poliziotta che ha proceduto al riconoscimento dell'identita' della donna in una stanza privata dove la testimone ha rimosso il proprio velo, dopodiché il giudice ha stabilito che sara' possibile per la donna indossare il suo velo durante tutto il processo, ma durante la sua testimonianza dovra' rimuoverlo temporaneamente per permettere la sua identificazione alle parti interessate. Vittoria dunque per i diritti umani che vengono cosi' rispettati permettendo la liberta' di scelta, una scelta essenziale nel paese piu' multiculturale d'Europa. Chissa' se anche in questa materia la Gran Bretagna fara' da esempio per altri paesi.
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October 2015
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