Il rapporto dell'Oxfam parla chiaro: tra gli stati europei il paese con la peggiore alimentazione e' la Gran Bretagna. Facile aspettarselo, visto anche che i sudditi della regina Elisabetta troppo spesso prediligono i fast food e gli spuntini ad alte calorie, ad una piu' bilanciata dieta a base di verdure e carboidrati. Il risultato era fin troppo scontato. Meno scontato invece il posizionamento dell'Italia, ben all'ottavo posto al mondo ed ancor piu' inaspettato il primato mondiale dell'Olanda, finora non spiccatamente famosa per particolari ricette gastronomiche. Nel belpaese, dove la cucina e' un obbligo, essere dietro ad Olanda, Francia, Svizzera, Austria, Danimarca, Svezia e Belgio da fastidio. Non solo per i commenti dei turisti italiani di ritorno dai vari viaggi in Europa con una certa insofferenza per il cibo mangiato durante la propria permanenza, ma anche per la minore attenzione (almeno percepita) dei colleghi europei per le ricette tradizionali locali, di cui invece l'Italia e' piena. Secondo l'Oxfam invece, i punti da tenere in considerazione sono altri, inclusa la disponibilita' di cibo e la quantita', nonche' la qualita' della dieta stessa. Secondo l'indice pesano sull'Italia gli ultimi risultati della crisi, che hanno costretto molti italiani a saltare i pasti, ridurre le spese e perfino mangiare i cibi che hanno passato la data di scadenza. Questo risultato dunque fa scendere il nostro paese in classifica. Non c'e' stata storia invece nel Regno Unito, il paese ha registrato infatti in Europa il piu' alto coefficiente di obesita', nonche' il peggior risultato in quanto a dieta bilanciata. Per i turisti diretti ad Amsterdam dunque occorrera' ricordarsi di mangiare questo salutare cibo tra una sosta e l'altra nei coffeeshops.
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Non sembrano decisamente la stessa persona le due figure della foto. Eppure, sembra incredibile, ma entrambe le foto rappresentano Mike Waudby, 31 enne di Kingston upon Hull, in Inghilterra. E, parlando della stessa persona, verrebbe da malignare affermando che la foto di Mike magro sia la prima cronologicamente delle due. Invece no. Si tratta della ferrea volonta' di un ragazzo finito a causa della depressione nell'obesita' e vicino al suicidio. Grazie alla sua forza di spirito, Mike oggi rappresenta un esempio per molti: attraverso una stretta dieta e un regolare esercizio fisico, ora Mike puo' vantare un corpo come pochi e, soprattutto, pesare 115 chili di meno. Non male se si considera che il drastico cambiamento e' avvenuto in un anno e mezzo. Oggi Mike e' un personal trainer in palestra e si e' dichiarato soddisfatto della sua nuova vita. E, d'altro canto, chi non lo sarebbe dopo un tale successo? MG i giovani inglesi mangiano male perche' non sanno spendere i propri soldi, parola di jamie oliver9/1/2013 Le famiglie povere sono costrette a comprare solo junk food? Vuol dire che non sanno come spendere i loro soldi. E i giovani europei che si trasferiscono nel Regno Unito? Lavorano molto di più e molto meglio dei loro coetanei britannici. Parola di chef e super star. Parola di Jamie Oliver. Un’uscita pienamente nello stile del giovane chef britannico che, proprio per il suo approccio fresco e pragmatico, si è guadagnato negli anni le simpatie del pubblico del Regno Unito. Le ultime dichiarazioni di Jamie Oliver sulle colonne dell’Indipendent sono arrivate come un pugno nello stomaco e hanno alzato un vero e proprio polverone. Lo chef ha prima puntato il dito contro i meno abbienti: “Vedo famiglie con pochi mezzi che mangiano cibo scadente, ma che hanno in casa grandi televisori di ultimo modello”. Per Jamie Oliver dunque, non esiste nessun legame fra reddito e qualità della dieta: se le famiglie povere mangiano male, è perché non sanno come spendere i loro soldi. Con buona pace di Feuerbach. Non contento, lo chef ha spostato il mirino contro i giovani britannici che, senza mai dirlo chiaramente, vengono definiti pigri e svogliati. “Choosy” direbbe magari qualcun altro. “Quando ho iniziato io, si lavorava in media da 80 a 100 ore la settimana. – ha riferito in un’intervista al periodico Good Housekeeping – Ora, con le nuove regole UE, la settimana lavorativa è di 48 ore, praticamente la metà: eppure si lamentano!”. E se i giovani britannici sono fiacchi e indolenti, di tutt’altra pasta sembrano fatti i coetanei del resto d’Europa: “Credo che i giovani europei siano più forti, più duri. Se non ci fossero loro, i miei ristoranti sarebbero chiusi. Non ci sono giovani britannici in grado di sostituirli”. GC |