Pochi pensavano che qualcuno, un giorno, potesse mai superare il lancio spaziale da record di Felix Baumgartner. Ebbene, qualcuno è riuscito nell’impresa. Qualcuno, o forse sarebbe meglio dire “qualcosa”. Perché lo sfidante non è propriamente un essere umano. Si chiama Babbage ed è un orsetto di peluche di proprietà dell’aeronauta britannico David Akerman. L’improvvisato paracadutista è partito dalla campagna del Berkshire, contea sud-orientale dell’Inghilterra, e ha raggiunto la stratosfera a bordo di un pallone gonfiato a idrogeno. Poi, a un altezza monster di 39 mila metri (ben 31 metri in più dei 38.969 raggiunti da Baumgartner), è stato gettato nel vuoto. Il volo è durato più di tre ore e mezza, e l’intrepido orsetto è stato ritrovato un’ora e mezza dopo a diverse miglia di distanza. Proprio come Baumgartner, Babbage è stato munito di una videocamera che ha ripreso la sequenza del lancio dalla cima del Mondo. “L’ascensione e l’atterraggio sono stati da manuale” ha scherzato Akerman sulle colonne dell’Indipendent. Il progetto è nato come provocazione al lancio di Felix Baumgartner. Al di là delle ovvie differenze fra i due protagonisti (uno in carne e ossa, l’altro di pezza), il lancio di Babbage ha avuto un costo decisamente inferiore. L’impresa è stata possibile grazie alla moderna tecnologia Rasberry Pi, che si basa su un computer low-cost realizzato da una fondazione britannica. Tanto per fare un confronto, il progetto “Red Bull Stratos” di Baumgartner è costato la bellezza di 34,8 milioni di euro: il lancio del piccolo Babbage solamente 350 euro. Un’ultima curiosità: l’orsacchiotto prende il nome dal matematico, filosofo e inventore inglese Charles Babbage, noto per i suoi studi sulle macchine calcolatrici automatiche e ritenuto il padre dei moderni computer.