La corsa al risparmio della compagnia inglese Ryanair può essere un rischio per la sicurezza dei passeggeri. Lo sosteneva il settimanale francese Le nouvelle Observateur, e lo conferma oggi un sondaggio svolto tra i piloti della compagnia e condotto da parte del Ryanair Pilot Group (gruppo tra l'altro non riconosciuto dalla società). Secondo i risultati, diffusi dal programma tv Channel 4, l'89% dei piloti pensa che il colosso dei voli low cost non abbia un approccio aperto e trasparente n materia di sicurezza. Dalla rivelazione emerge che due terzi dei 1000 piloti intervistati si sentono intimiditi ogni volta che hanno un dubbio o una preoccupazione da far presente ai dirigenti. Si arriva a parlare di terrorismo psicologico, dopo che la compagnia aveva emesso un memorandum secondo il quale chiunque avesse firmato una petizione sulla sicurezza rischiava il licenziamento. I piloti denunciano una pressione costante per quanto riguarda l'uso dei carburanti. Per ragioni economiche: più l'aereo è pieno, più è pesante e consuma cherosene, più costa. Secondo Le Nouvel Observateur, Ryanair stabilisce "una quota ottimale di carburante". Il comandante di bordo può richiedere un extra a causa delle condizioni climatiche o del traffico all'atterraggio, ma se questo carburante supplementare supera i 300 chili deve renderne conto alla direzione. "Bisogna evitare di prendere sistematicamente 300 chili in più - si legge in una lettera firmata da John Lesie, responsabile della base delle Midlands Orientali, in Inghilterra e pubblicata dal giornale -. Aggiungere sempre 300 chili per ogni volo rappresenta un costo supplementare per la compagnia di oltre 5 milioni di dollari l'anno".
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