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Stop alla supertassa sui bonifici provenienti dall'estero: passo indietro del Ministero dell'Economia e delle Finanze

2/23/2014

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Il peggio sembra essere passato: dopo l'allarme di migliaia di italiani residenti all'estero che hanno temuto per la nuova supertassa del 20% sui bonifici destinati alle persone fisiche in Italia e con provenienza estero, la decisione sembra essere rientrata. 


Il ministro dell'economia e delle finanze ha infatti fermato a 20 giorni dall'entrata in vigore l'obbligo per le banche italiane di tassare al 20% tutti i bonifici provenienti dall'estero. La finalita' del provvedimento era chiara, e cioe' quella di prevenire l'evasione fiscale per i redditi provenienti dall'estero e non dichiarati al fisco italiano. Pero' la ritenuta non rispetta i principi imposti dagli accordi intergovernativi, che rendono inutile la tassazione alla fonte. L'intendenza fiscale infatti, avra' accesso in ogni caso alle informazioni sul reddito estero dei cittadini italiani ed applichera' le tasse in maniera proporzionale.


Per i cittadini che abbiano gia' avuto per errore la detrazione del 20% sul proprio bonifico, le banche rimetteranno a disposizione il denaro direttamente sul conto corrente. 

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lavorare in uk: come comportarsi con le tasse in italia?

8/23/2013

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Lavorate in UK ma siete ancora residenti in Italia? Potreste incorrere in doppia tassazione, percio' conviene informarsi attentamente. Il requisito base per determinare in quale paese dover dichiarare i propri proventi e' il seguente: se siete iscritti all'anagrafe in un comune italiano per almeno 183 giorni all'anno siete fiscalmente residenti in Italia e percio' dovrete dichiarare in Italia tutti i vostri introiti, inclusi quelli realizzati all'estero. Detto questo pero' la doppia imposizione fiscale puo' essere neutralizzata mediante l'applicazione dell'art. 165 del Tuir che prevede la detrazione dell'imposta sul reddito estero da dedurre all'imposta italiana. La strategia fiscale dunque va pianificata attentamente, ma generalmente si puo' riassumere che nel caso vi troviate ad avere la maggior parte (o la totalita') del reddito proveniente dal Regno Unito (come ad esempio tanti giovani lavoratori che sono impiegati stabilmente in UK) vi converra' iscrivervi al registro AIRE dichiarando la vostra nuova residenza e i giorni di permanenza annua in UK. Una volta aggiornati i registri, sarete rimossi (o il vostro numero di giorni di residenza verra' modificato) dal registro dell'anagrafe del comune italiano di residenza e se il numero di giorni di residenza in Italia dichiarato sara' inferiore a 183 giorni, non dovrete piu' pagare le tasse sul reddito UK in Italia. Per informazioni non esitate a contattare il vostro commercialista o l'ufficio delle imposte UK (HMRC)


ADM






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