Sembra una storia ai limiti della realta' e sta circolando su internet attraverso il video "The Strangest Coincidence Ever Recorded?", che racconta la storia di 3 navi, tutte affondate nello Stretto di Menai, tra l'isola di Anglesey ed il Galles continentale, tra il 1664 ed il 1820.
La prima nave in questione affondo' nello stetto il 5 dicembre del 1664. Tutti gli 81 passeggeri perirono, eccetto uno, appunto di nome Hugh Williams. La seconda nave affondo' nel 1785, sempre il 5 dicembre, sempre nello stesso stretto, e dei 60 passeggeri a bordo riusci' a salvarsi solo un uomo di nome Hugh Williams. Infine, nel 1820, sempre il 5 dicembre, sempre nello stesso stretto, un vascello affondo' trascinando nelle acque i 25 passeggeri, meno, ovviamente, un superstite di nome Hugh Williams.
Una storia incredibile che, se vera, dara' qualche brivido ai passeggeri di nome diverso da Hugh Williams che navighino attraverso lo stretto di Menai il 5 dicembre di ogni anno. Per valutarne la veridicita' pero' bisogna analizzare i dettagli.
Una prima versione della storia viene data dal libro di Cliffe, "Il libro del Nord del Galles", pubblicato nel 1851, in cui, in una nota a pagina 155, viene riportata la storia degli affondamenti del 1664 e del 1785, con Hugh Williams il solo superstite. La storia per l'affondamento del 1820 poi cambia, lasciando sempre Hugh Williams come solo superstite, ma l'evento accadde secondo il libro il 5 di agosto e non di dicembre. La nota continua affermando che un'altra nave, il 20 maggio del 1842, ignorando i pericoli, stava navigando proprio vicino al punto del tragico evento del 1820, quando inizio' ad imbarcare acqua ed ando' a fondo, uccidendo tutti i 15 passeggeri eccetto uno, questa volta di nome Richard Thomas.
Un altro libro di Francis Coghlan, "Guida al Nord del Galles", del 1860, racconta' gli stessi episodi. Sulla nave affondata nel 1785 poi c'e' anche una prova documentata dal libro del reverendo William Bingley intitolato "Nord del Galles, includendo paesaggi, antiquariato ed usanze", che narra la storia di come Hugh Williams si sia tratto in salvo il 5 dicembre del 1785.
Andando avanti negli anni, un'altra storia narra di un peschereccio che il 10 luglio del 1940, venne distrutto da una mina tedesca, due soli uomini si salvarono, zio e nipote, entrambi chiamati Hugh Williams.
In ogni caso, coincidenza o no, la storia sembra avere diversi fondamenti di verita', forse un po' forzati come il fatto del 5 dicembre, che magari era il 5 di agosto, ma rimane il fatto che il nome Hugh Willams portera' qualche fortuna ai malcapitati nelle disgrazie navali (anche se purtroppo c'e' un caso di una vittima chiamata Hugh Williams tra i passeggeri del Titanic) almeno nelle acque dello Stretto di Menai.
Tra le varie spiegazioni per una simile coincidenza, rimane che in Galles, nei secoli scorsi, nomi come John, William e Thomas erano molto comuni, e c'era la tendenza per i figli di prendere come cognome il nome di battesimo dei loro padri. Ecco allora che il cognome Williams (e cioe' figlio di William) non era allora cosi' raro.
Circa il luogo degli eventi, lo Stetto di Menai e' famoso per essere "il Triangolo delle Bermuda" d'Europa, pericoloso per le sue correnti fortissime (incanalate tra il Mare del Nord e l'Oceano Atlantico) e le onde improvvise causate dalla collisione delle sue correnti.
Per concludere, vera o no, la storia rimane un'incredibile leggenda dei mari, da narrare ai propri nipoti, magari rimanendo sulla terra ferma o almeno lontani dallo stretto, ovviamente, a meno che uno non si chiami Hugh Williams.