"I roditori conquisteranno il pianeta". Questa frase che sembra essere uscita da un cartone del calibro di Fievel, in realta' e' il risultato della ricerca di Jan Zalasiewicz, paleobiologo dell'Universita' di Leicester. Secondo il ricercatore, i topi potrebbero continuare a crescere in lunghezza e peso, arrivando ad assumere le sembianze dei capibara, i roditori piu' grandi al momento in natura, ed un peso fino anche ad 80 kg.
Questo scenario non e' che una previsione a lungo termine, quindi c'e' da preoccuparsi nell'immediato, anche se i primi sintomi del problema della proliferazione dei ratti nelle citta' si sono iniziati a verificare con frequenza. Sono molte infatti le citta' in Gran Bretagna che soffrono il problema della numerosa presenza dei ratti norvegesi o, piu' comunemente, dei ratti neri. Uno scenario che sempre di piu' si avvicina a quello della fiaba tedesca del pifferaio di Hamelin, dove i ratti venivano combattuti a suon di piffero.
A generare questa situazione secondo Zalasiewicz e' stato proprio l'uomo, svuotando progressivamente l'ecospazio per colpa dell'urbanizzazione. E cosi' i ratti, che in quanto roditori sono capaci di una marcata capacita' di adattamento all'ambiente, sono riusciti a colmare questo vuoto causato dall'uomo con la propria presenza e riescono a resistere ed adattarsi all'ambiente metropolitano, nonostante i tentativi dell'uomo di contrastarli. Secondo la ricerca infatti, i ratti di citta' stanno pian piano sviluppando una resistenza sempre maggiore ai veleni che si usano per la derattizzazione, e adesso si preparano ad invadere le nostre citta'. La sfida e' dunque aperta.
Questo scenario non e' che una previsione a lungo termine, quindi c'e' da preoccuparsi nell'immediato, anche se i primi sintomi del problema della proliferazione dei ratti nelle citta' si sono iniziati a verificare con frequenza. Sono molte infatti le citta' in Gran Bretagna che soffrono il problema della numerosa presenza dei ratti norvegesi o, piu' comunemente, dei ratti neri. Uno scenario che sempre di piu' si avvicina a quello della fiaba tedesca del pifferaio di Hamelin, dove i ratti venivano combattuti a suon di piffero.
A generare questa situazione secondo Zalasiewicz e' stato proprio l'uomo, svuotando progressivamente l'ecospazio per colpa dell'urbanizzazione. E cosi' i ratti, che in quanto roditori sono capaci di una marcata capacita' di adattamento all'ambiente, sono riusciti a colmare questo vuoto causato dall'uomo con la propria presenza e riescono a resistere ed adattarsi all'ambiente metropolitano, nonostante i tentativi dell'uomo di contrastarli. Secondo la ricerca infatti, i ratti di citta' stanno pian piano sviluppando una resistenza sempre maggiore ai veleni che si usano per la derattizzazione, e adesso si preparano ad invadere le nostre citta'. La sfida e' dunque aperta.