Per gli amanti della "natura" nuda e cruda potrebbe essere uno shock, ma secondo Dan Riskin, biologo evolutivo, la natura sarebbe "rozza, caotica e soprattutto pericolosa". Tali parole sono il succo del pensiero dello scienziato nel suo nuovo libro intitolato "Madre natura sta cercando di ucciderti".
Parole forti, giustificate dallo studioso nelle tante occasioni in cui la natura mostra il suo lato oscuro. Un esempio tra tutti e' quello di alcuni ragni che, durante l'accoppiamento, devono praticare l'autocastrazione pur di poter continuare a vivere. Di simili casi ce ne sono talmente tanti che Riskin ha deciso di raccoglierli per categorie e con il criterio dei 7 peccati capitali.
Il primo punto del discorso dello studioso e' quello di non utilizzare la parola natura come scusa, perche' altrimenti avvicinandosi alla sua natura l'uomo si mostrerebbe nella sua vera animalita', rendendosi violento, causando litigi, aggressioni e, come societa', la guerra.
Il secondo punto riguarda l'analisi della competizione animale, che avviene sempre intra-specie e non extra-specie, sul quale Riskin porta l'esempio delle zebre. Sebbene le zebre nello scenario collettivo rappresentino l'immagine di animali pacifici, la competizione tra di loro e' altissima. In molti casi una zebra maschile puo' uccidere un cucciolo di zebra con un calcio, e questo avviene con maggiore frequenza quando le risorse naturali scarseggiano. Sempre a livello di competizione, afferma Riskin, le zebre, scappando da predatori come i leoni, non si preoccupano di essere piu' veloci dei loro inseguitori, ma semplicemente di essere piu' veloci delle altre zebre che stanno correndo. Questa alla fine e' la competizione in natura, una sorta di mors tua vita mea, dove la sfida alla fine si svolge tra simili.
Il terzo punto riguarda la miopia dell'evoluzione. Seondo Riskin infatti "evoluzione" non significherebbe "pianificazione" ma semplicemente lotta. Un esempio molto interessante e' rappresentato dall'isola di Gough nel sud dell'Oceano Atlantico, considerata da molti un vero e proprio paradiso terrestre, dove l'assenza di predatori ha favorito la nidificazione degli uccelli tropicali, che hanno lasciato per secoli le uova sull'isola praticamente "incustodite". La situazione sull'isola e' cambiata quando circa 200 anni fa dei marinai approdati sulla spiaggia hanno accidentalmente portato dei topi. Questi roditori hanno iniziato a riprodursi con frequenza sempre maggiore fino a distruggere quasi completamente il processo di nidificazione degli uccelli e ad aumentare esponenzialmente di numero. Il risultato sul lungo termine e' che presto quei roditori non avranno piu' cibo, e finiranno a dover praticare il cannibalismo, pratica che spesso accade tra i topi. Questo esempio e' chiave nello spiegare come in realta' la lotta evolutiva non rappresenti per forza un miglioramento, e di sicuro prova come non vi sia pianificazione.
I tre punti si fondono infine per essere portati su un altro piano del discorso e cioe' quello dell'uomo e dei suoi comportamenti. Importante per Riskin e' il non considerare assurdo il pensiero degli scienziati che ritengono l'allontanamento dalla legge naturale come una cosa giusta, anche perche' secondo il biologo non sarebbe affatto piacevole vivere in un mondo governato dalla legge di natura. Su questa logica poi il discorso prosegue specificando che e' importante per l'uomo non finire come l'esempio dei topi dell'isola di Gough, cosa che invece stiamo progressivamente facendo con il nostro pianeta.
Parole forti, giustificate dallo studioso nelle tante occasioni in cui la natura mostra il suo lato oscuro. Un esempio tra tutti e' quello di alcuni ragni che, durante l'accoppiamento, devono praticare l'autocastrazione pur di poter continuare a vivere. Di simili casi ce ne sono talmente tanti che Riskin ha deciso di raccoglierli per categorie e con il criterio dei 7 peccati capitali.
Il primo punto del discorso dello studioso e' quello di non utilizzare la parola natura come scusa, perche' altrimenti avvicinandosi alla sua natura l'uomo si mostrerebbe nella sua vera animalita', rendendosi violento, causando litigi, aggressioni e, come societa', la guerra.
Il secondo punto riguarda l'analisi della competizione animale, che avviene sempre intra-specie e non extra-specie, sul quale Riskin porta l'esempio delle zebre. Sebbene le zebre nello scenario collettivo rappresentino l'immagine di animali pacifici, la competizione tra di loro e' altissima. In molti casi una zebra maschile puo' uccidere un cucciolo di zebra con un calcio, e questo avviene con maggiore frequenza quando le risorse naturali scarseggiano. Sempre a livello di competizione, afferma Riskin, le zebre, scappando da predatori come i leoni, non si preoccupano di essere piu' veloci dei loro inseguitori, ma semplicemente di essere piu' veloci delle altre zebre che stanno correndo. Questa alla fine e' la competizione in natura, una sorta di mors tua vita mea, dove la sfida alla fine si svolge tra simili.
Il terzo punto riguarda la miopia dell'evoluzione. Seondo Riskin infatti "evoluzione" non significherebbe "pianificazione" ma semplicemente lotta. Un esempio molto interessante e' rappresentato dall'isola di Gough nel sud dell'Oceano Atlantico, considerata da molti un vero e proprio paradiso terrestre, dove l'assenza di predatori ha favorito la nidificazione degli uccelli tropicali, che hanno lasciato per secoli le uova sull'isola praticamente "incustodite". La situazione sull'isola e' cambiata quando circa 200 anni fa dei marinai approdati sulla spiaggia hanno accidentalmente portato dei topi. Questi roditori hanno iniziato a riprodursi con frequenza sempre maggiore fino a distruggere quasi completamente il processo di nidificazione degli uccelli e ad aumentare esponenzialmente di numero. Il risultato sul lungo termine e' che presto quei roditori non avranno piu' cibo, e finiranno a dover praticare il cannibalismo, pratica che spesso accade tra i topi. Questo esempio e' chiave nello spiegare come in realta' la lotta evolutiva non rappresenti per forza un miglioramento, e di sicuro prova come non vi sia pianificazione.
I tre punti si fondono infine per essere portati su un altro piano del discorso e cioe' quello dell'uomo e dei suoi comportamenti. Importante per Riskin e' il non considerare assurdo il pensiero degli scienziati che ritengono l'allontanamento dalla legge naturale come una cosa giusta, anche perche' secondo il biologo non sarebbe affatto piacevole vivere in un mondo governato dalla legge di natura. Su questa logica poi il discorso prosegue specificando che e' importante per l'uomo non finire come l'esempio dei topi dell'isola di Gough, cosa che invece stiamo progressivamente facendo con il nostro pianeta.