La Lloyds Bank ha di certo un lungo passato. Parte dei "big four" britannici, la banca e' stata fondata nel 1765 e nei secoli di attivita' ha avuto una decisa e rapida espansione per tutta l'isola. Tra le novita' piu' illustri lanciate dal prestigioso istituto di credito, di sicuro di puo' ricordare l'introduzione del primo Cashpoint elettronico con uso di carta magnetica per il prelievo del denaro. Un'invenzione rivoluzionaria introdotta nel 1972 e destinata a diventare il famosissimo ATM britannico (equivalente al nostro bancomat). Dopo diverse fusioni ed acquisizioni, nel 1995 arriva la grande fusione con la TSB Bank per formare quella che oggi e' una delle prime 4 banche dell'isola. Poi pero' arriva il 2008 e la crisi globale, l'impatto tremendo per tutti gli istituti di credito, nel 2009 l'ingresso nella compagine azionaria del governo britannico (arrivata fino al 43.4%) ed il downgrade del credit rating del gruppo da parte di Moody's da A1 ad Aa3 nel 2011. E per finire la decisione della Commissione Europea di definire come "aiuto statale" l'acquisto delle azioni da parte del governo ed il successivo obbligo a venderle entro novembre di quest'anno. E cosi' e' arrivata la decisione di preparare il rebranding del gruppo e farlo ritornare a Lloyds Bank. Tutte le filiali di Inghilterra e Galles hanno gia' avviato il restyling e per i correntisti e' disponibile il nuovo sito e a breve le nuove carte di credito. E da novembre arrivera' la nuova compagine azionaria extra-governativa e, possibilmente, il ritorno ad una piena profittabilita'.
MG
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