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La condizione metereologica del Regno Unito continua a non migliorare e la grande barriera sul Tamigi a protezione di Londra e' ancora parzialmente chiusa per proteggere la metropoli dall'acqua, mentre le campagne da Oxford alla capitale sono sommerse da giorni. Persino la Regina e' intervenuta sulla gestione dell'emergenza da parte del governo, criticando in particolare la lentezza delle operazioni di soccorso e l'inefficace opera di prevenzione e di allerta. E cosi' la famiglia reale si e' sentita in dovere di prestare soccorso nelle aree colpite dagli allagamenti. William e Harry hanno dunque raggiunto il villaggio di Datchet, uno dei piu' colpiti dall'acqua, unendosi ai militari nel creare delle barriere artificiali con i sacchi di sabbia. Purtroppo le previsioni non lasciano ben sperare, in particolare per i venti, che hanno ancora la forza di un vero e proprio uragano. Solo a Londra nella notte di ieri due persone sono morte per il crollo di una parte della facciata di un edificio in pieno centro. Allarme meteo in Gran Bretagna. Il maltempo continua ad imperversare in questo che e' stato ribattezzato l'inverno piu' piovoso della storia del paese. A fare i conti con la storia e' facile, visto che e' da quando sono iniziate le statistiche sul meteo (nel lontano 1766) che non pioveva cosi' tanto. A farne le spese finora sono state solo le citta' costiere colpite da forti mareggiate e diverse aree che hanno subito allagamenti, ma ora il pericolo si sta allargando: il Tamigi infatti e' esondato in piu' punti nelle aree tra Oxford e Londra. La Thames Barrier, la barriera costruita in difesa della capitale nel 1983, e' stata nuovamente chiusa (sono 28 volte adesso) e rischia di non riuscire a fare defluire sufficiente acqua. Nel quartiere di Croydon a sud di Londra si sta cercando di far defluire l'acqua attraverso l'uso di sottopassaggi che sono stati fatti allagare. Nel frattempo le ferrovie stanno registrando gravi danni e il traffico si sta facendo intenso sulle autostrade. L'esercito e' arrivato intanto nei villaggi piu' colpiti dall'esondazione mentre Cameron ha chiesto che "ognuno faccia il suo lavoro". E per la settimana sono previste altre piogge. Questa mattina le strade di Londra si sono letteralmente "intasate" di pendolari che si sono incamminati sconsolati verso il proprio posto di lavoro. A causare il problema e' stato lo sciopero di 48 ore indetto ieri sera dai lavoratori della metropolitana di Londra. A causare lo sciopero e' stata la decisione di chiudere gli sportelli delle biglietterie e di passare al solo sistema automatizzato, scelta che portera' alla perdita di quasi mille posti di lavoro. Il sindaco di Londra Boris Johnson pero' non cede alle accuse ed ha precisato che non ci saranno ripensamenti, visto che i tagli dei fondi alle biglietterie permetteranno un maggiore investimento nella rete infrastrutturale dell'Underground sempre in espansione. Intanto il braccio di ferro tra amministrazione e lavoratori non sembra per il momento terminare. La storia in questione potrebbe essere la trama di un romanzo, invece e' pura cronaca. Siamo a Londra, dove una giovane donna italiana si reca per effettuare un corso di addestramento della compagnia aerea Ryanair all'aeroporto di Stansted. La donna e' in avanzato stato di gravidanza ed e' affetta da sindrome bipolare, una patologia depressiva che porta la persona ad alternare momenti di euforia ed eccitazione a momenti di depressione e sconforto. Per curare questo disturbo la donna aveva con se dei farmaci che prendeva regolarmente durante il suo soggiorno londinese, speso presso un albergo. Il problema si e' creato quando la donna ha esaurito le sue risorse di farmaci ed e' entrata in uno stato depressivo. Allora e' stata ricoverata nel reparto psichiatrico di un vicino ospedale. Quando la donna e' tornata in se', ha chiesto di essere riportata al proprio albergo, salvo poi scoprire di essere stata fatta prigioniera senza alcuna possibilita' di uscita. Considerando poi la propria necessita' di partorire ormai prossima, il personale dell'ospedale ha sedato la donna e ha avviato il parto. Al risveglio la donna ha chiesto cosa fosse successo e dove fosse finito il proprio bambino, la risposta e' stata scioccante: dato il suo disturbo, per la legge inglese il figlio e' stato dato in adozione ad una famiglia britannica. La donna si e' subito rivolta alle autorita' italiane ma finora nulla e' stato possibile. A detta del suo avvocato questa storia "non ha precedenti" e di sicuro ha creato un vero e proprio caso diplomatico. In caso le autorita' italiane non riuscissero ad intervenire, alla donna non resta che rivolgersi alla corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo, sperando di ottenere un risvolto positivo e di poter abbracciare per la prima volta il proprio bambino. MG Scotland Yard ha appena annunciato che l'uomo e la donna di 67 anni, arrestati ieri con l'accusa di aver segregato per ben 30 anni 3 donne di diversa nazionalita', sono stati rilasciati su cauzione e dovranno presto presentarsi davanti alla corte di Londra per rispondere delle accuse. Scotland Yard ha anche precisato che le due persone arrestate non sono britanniche, senza pero' specificarne la nazionalita'. Le tre donne sequestrate, una malese di 69 anni, un'irlandese di 57 e una britannica di 30 (vissuta per tutta la vita in stato di schiavitu') sono riuscite a spezzare l'anello della clausura domestica attraverso un documentario di Freedom Charity, un'organizzazione che si occupa di abusi, prevaricazioni e matrimoni forzati, ed una volta contattate le autorita' sono state raggiunte dalla polizia che le ha liberate prontamente ed arrestato gli oppressori. Per fare uscire la donna malese pero' sono state necessarie le cure di una psicologa intervenuta sul posto per cercare di convincere la donna a mettere piede fuori da quella che per trent'anni e' stata una vera e propria prigione nel cuore di Londra. MG Sono comparsi oggi, in collegamento video, davanti alla Medway Magistrates Court i quattro lituani accusati per l'omicidio di Joele Leotta, il ragazzo del lecchese massacrato botte la scorsa domenica a Maidstone, nel Kent (sud-est dell'Inghilterra). Per loro e' scattata l'accusa formale di omicidio e di lesioni gravi contro Alex Galbiati, l'amico di Joele ferito nell'aggressione che ieri e' stato dimesso dall'ospedale. I quattro rimangono in stato di arresto e compariranno nuovamente via videolink lunedi' prossimo di fronte pero' alla Maidstone Crown Court, tribunale che si trova a pochi metri dall'appartamento in cui i due italiani sono stati aggrediti. Nel caso in cui vengano condannati, i lituani rischiano almeno 20 anni di carcere. Mentre proseguono le indagini, per capire esattamente cosa abbia mosso tanta violenza. Per stabilire con precisione i fatti che hanno portato alla morte di Joele che in Inghilterra era arrivato da pochi giorni. Per lavorare, per imparare la lingua. Con il suo amico di sempre che e' stato risparmiato dalla cieca furia del 'branco' la cui natura e' ancora tutta da stabilire. Escluso al momento il ''movente a sfondo razziale'', al vaglio dei detective della polizia del Kent ci sono diverse ipotesi, tra cui quella emersa di un possibile 'scambio di persona'. Si sa che nell'appartamento al piano di sopra del ristorante 'Vesuvius' dove lavoravano come camerieri, prima di Joele e Alex ci avevano vissuto altri. E, ancora, tornano le voci secondo cui i responsabili dell'aggressione fossero ubriachi o forse anche sotto l'effetto di stupefacenti. Sui dettagli pero' la Polizia tiene la bocca cucita. Questo e' il momento piu' delicato: conferma che sono in tutto 10 le persone fermate in collegamento con l'episodio. Tutti stranieri, tranne uno, britannico. Oltre ai quattro lituani imputati - tra cui un 21enne indicato come 'senza fissa dimora' - uno in particolare e' ancora sotto torchio, altri tre devono tenersi a disposizione e saranno chiamati a ripresentarsi alle autorita' nelle prossime settimane, sulla base degli sviluppi delle indagini. Mentre due sono stati rilasciati perche' ritenuti estranei ai fatti. E intanto a Londra, i familiari di Joele e Alex, aspettano l'esito del lavoro degli inquirenti mentre si apprestano a lasciare il Paese. Potrebbero essere in Italia gia' nelle prossime ore. C'e' poco che possano fare qui. Il caso e' delicato, e' importante, e' un'indagine di omicidio. Ma la speranza, e anche l'impegno delle istituzioni italiane in Inghilterra, e' per una soluzione rapida. ''Teniamo alta la tensione della Polizia inglese sul caso e abbiamo un loro impegno per una soluzione quanto prima della vicenda'', ha spiegato il Console d'Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti, che sta seguendo da vicino gli sviluppi. Scotland Yard ha riferito di un arresto a Buckingham Palace. Si parla di un uomo di 44 anni che era riuscito a superare i cancelli della residenza della regina ed era armato di coltello. L'episodio conferma il problema sicurezza, considerando anche i precedenti negli scorsi mesi di persone che erano riuscite a superare i mal controllati confini della residenza e ad introdursi nel palazzo, cercando persino di rubare. La risposta di oggi della sicurezza reale prova il miglioramento dei piani anti intrusione e, si spera, dovrebbe scoraggiare ulteriori tentativi in futuro. Tra qualche ora verranno resi noti i dettagli dell'arresto di oggi. La regina dunque potra' dormire sonni tranquilli, o almeno per ora. MG Una scena disgustosa, antisportiva ed incivile. Ed anche un danno di immagine per gli italiani educati ed onesti che lavorano in Gran Bretagna. Una sessantina di ultras del Napoli prima della partita contro l'Arsenal, che tra l'altro ha visto i partenopei perdere per 2 a 0, hanno iniziato a prendere di mira le strade adiacenti all'Emirates Stadium di Londra. E dopo aver creato diversi disordini si sono ritrovati davanti al Piebury Corner, un ritrovo per i tifosi dell'Arsenal nel prima e dopo partita. Putroppo cio' che e' accaduto dopo non fa onore ne all'Italia e ne allo sport in generale. Gli ultras del Napoli infatti sono entrati agitando cinte in aria e hanno iniziato a minacciare i clienti e l'impiegata del locale, Emily Gould, che spaventata e' corsa immediatamente a chiamare aiuto e ad avvisare il proprietario. Intanto un tifoso dell'Arsenal, Tim Garwood, e' stato violentemente attaccato con un attrezzatura da giardino in acciaio e ha avuto una ferita alla testa che e' stata suturata con ben 12 punti. Gli altri clienti del locale, tra cui anche alcuni adolescenti, sono rimasti spaventati ed inorriditi da tanta violenza che nulla ha a che vedere con un evento sportivo. La polizia e' riuscita poi a dissipare i violenti e a ripristinare l'ordine. Il proprietario del locale, Paul Campbell ha detto di essere "scioccato" per l'accaduto e ha anche aggiunto che l'attacco e' accaduto senza alcuna provocazione da parte degli avventori del Piebury Corner. Come sempre, dispiace constatare come la violenza degli ultras sia la piaga del calcio e ci si augura che episodi come questo non succedano piu', anche se probabilmente sono solo vaghe speranze. MG guasto alla metropolitana di londra. per un momento si e' pensato ad un attentato di assad.8/30/2013 Un guasto al treno ha fatto scattare il blocco delle portiere d'emergenza nella Underground londinese. Il panico si e' diffuso tra i passeggeri fino a che le porte sono state sbloccate manualmente e le persone sono riuscite ad uscire dal treno. L'attentato del 2005 alla metropolitana di Londra non e' cosi' lontano e i londinesi sono ancora molto sensibili riguardo la sicurezza e una giornata "calda" politicamente dopo la discussione parlamentare sull'intervento in Siria e le minacce di Assad all'Europa non ha aiutato.
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