MG
E' ormai prassi vedere chiese vuote in Gran Bretagna. Si possono notare sia alla messa domenicale, sia nei sobborghi delle grandi citta', dove chiese dall'architettura tradizionale sono state lasciate nel totale abbandono o in molti casi riconvertite in case, uffici, residence e perfino concessionarie auto. Segno di un cambiamento culturale che ha segnato per sempre la societa' britannica, non piu' credente ed ossequiosa, ma alternativa, irriverente e materialista. Il drastico calo dei fedeli pero' non e' da cercarsi solo nel cambiamento culturale della societa', ma anche in una chiesa incapace di stare al passo con i tempi. Tempi forse piuttosto cupi e sempre piu' lontani dal concetto di caritas cristiana, pero' ogni istituzione deve comunque affrontarli per rimanere in vita. E dunque, dopo il rimpiazzo di Ratzinger (troppo teologico e distaccato per la societa' dei media) con un piu' popolare (o forse, populista) Francesco nella chiesa cattolica, ecco che anche la chiesa anglicana cerca il suo restyling per attrarre il pubblico di massa sempre piu' distratto e distaccato dalla religione. Quale migliore carta che il vescovado femminile dunque che, sebbene rigettato lo scorso anno con una rigida votazione, in un'ulteriore riunione del Sinodo ha finalmente ottenuto la maggioranza sperata per permettere alle donne di divenire vescovi della chiesa d'Inghilterra. Ma l'ultima parola e' ancora da doversi scrivere in quanto, prima di diventare effettiva, la votazione dovra' essere ripetuta presso il Sinodo Generale della Chiesa Anglicana, piu' o meno nell'estate del 2014, per poi essere ripresentata ulteriormente al parlamento di Westminster e poi alla regina Elisabetta che, oltre ad essere la carica rappresentativa della Gran Bretagna, e' anche il capo della chiesa anglicana. Staremo a vedere dunque come finira' quello che sembra essere il piu' grande dei compromessi che la chiesa di sua maesta' abbia mai dovuto affrontare nella sua multi-secolare storia.
MG
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October 2015
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