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Nuove rivelazioni dal libro-confessione di Damian McBride, il controverso ex spin doctor di Gordon Brown dimessosi nel 2009 per i colpi bassi verso gli avversari tory. Nelle sue memorie dal titolo 'Power Trip: A Decade of Policy, Plots and Spin', come scrivono alcuni tabloid britannici, parla di alcolismo ampiamente diffuso fra i deputati quando frequentava Westminster e di una festa con alcune escort. McBride cita un episodio del 2008 quando in un locale nel centro di Londra si presentò un gruppo di ragazze dell'Europa dell'est. I parlamentari si sarebbero intrattenuti ballando con le accompagnatrici. «Westminster è un posto squallido e dominato dal sesso come Hollywood», ha scritto nel libro McBride. Nei giorni scorsi si era parlato di altre rivelazioni nelle sue memorie: le faide interne al New Labour e come l'ex collaboratore di Downing Street aveva usato l'oscura arte della manipolazione mediatica per aiutare Brown ad allontanare i suoi rivali.
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L'economia del Regno Unito e' in crescita, ma il tasso di disoccupazione resta alto, specie tra i giovani. La situazione si fa sempre piu' insostenibile, parola di Ed Miliband, leader dei Laburisti e dell'opposizione al governo Cameron. Il suo piano e' chiaro e definito: piu' lavoro per i britannici, meno assunzioni da fuori Europa, salari minimi piu' alti e multe salatissime per chi non li rispetta. Una ricetta decisamente labour per Miliband, che spera cosi' di ridurre la disoccupazione e aumentare il potere d'acquisto dei salari dei lavoratori. Le aziende negli scorsi anni hanno preferito assumere in diversi casi lavoratori extra-europei per via dei bassi costi piuttosto che formare la forza lavoro nazionale. E per questo Miliband pensa al suo piano occupazione. Per ogni lavoratore extra-europeo assunto, le aziende dovranno aprire una posizione di formazione per un giovane britannico. E non solo. Secondo il progetto laburista il salario minimo dovra' essere alzato dalle attuali 6,19 sterline per ora a 7,45 sterline fuori Londra e ben 8,55 sterline nella capitale. E per far rispettare la proposta Miliband parla di aumentare la multa per le aziende che non rispettano il salario minimo da 5000 sterline a ben 50000 sterline. Un'enormita', una multa talmente alta da scongiurare evasioni della legge. Il piano dunque e' chiaro e preciso, e ha un chiaro deterrente per chi non lo volesse rispettare. Ma le domande sono molte. In un momento di pallida crescita come quello attuale, forse parlare di sanzioni alle imprese, aumenti del costo del personale e aggiunte di pesanti spese per tirocini e stage, non sembra essere particolarmente allettante. E, dicono i monetaristi e i piu' liberali, molto pericoloso per la stabilita' economica del paese. Una simile scelta farebbe ripiombare il paese in una dura stagnazione e, visto il gia' pesantissimo deficit britannico (ben oltre il 7% sul PIL), non sarebbe facile risollevare il prodotto interno da un'ulteriore crisi economica. Su questo Miliband avra' da riflettere attentamente quando si presentera' davanti ad un elettorato sempre piu' sensibile ai temi economici e che in tempi di crisi ha imparato a non ascoltare facili promesse che se poi attuate riporterebbero il paese nel baratro della recessione. Nigel Farage e' uno dei membri piu' coloriti dello scenario politico britannico. Le sue uscite sono sempre stravaganti e troppo spesso populiste, ma finora mai scese sul piano razzista o fascista. Eppure delle ombre scendono su di lui e sul suo partito, l'UKIP (UK Independence Party). Farage infatti negli ultimi giorni ha incontrato un ex membro del Fronte Nazionale NF, partito xenofobo di estrema destra, di nome Robert Ray. Il regolamento dell'UKIP non permette a persone che hanno fatto parte del NF di entrare nell'UKIP. Invece, dice Farage, per Ray si puo' fare un'eccezione, anche perche' Ray lascio' il NF negli anni '70 quando il movimento di estrema destra iniziava a diventare la forza violenta e repressiva dei fascisti britannici. I detrattori del UKIP dicono pero' che una tale eccezione alla regola aprirebbe le porte del partito euroscettico a fascisti, violenti e razzisti. Ma su questo punto Farage non sembra essere preoccupato. Una spiegazione forse e' stata fornita dal suo stesso professore di college, che ha descritto il giovane Farage come un fascista convinto, colpevole, a suo dire, di aver cantato canzoni della gioventu' hitleriana in un villaggio del Sussex nel cuore della notte. Altro punto a svantaggio del politico euroscettico e' la campagna del 2014 dell'UKIP, che si basera' proprio sull'immigrazione, specie quella dei paesi entrati di recente nell'Unione Europea. Duqneuuovi scenari della destra anti-europeista e per Farage che di recente ha annunciato di rappresentare il terzo partito per numero di iscritti in Gran Bretagna. povero cameron, una figuraccia dopo l'altra: prima la valigetta poi la foto dormiente come un putto9/20/2013 Quella del matrimonio della cognata e' stata proprio una giornata da dimenticare per il povero Cameron. La notte prima era stato reduce da estenuanti riunioni al G20 di San Pietroburgo a discutere fino a notte fonda sulla Siria, senza peraltro venire a capo di nulla. Poi il viaggio in treno per raggiungere il luogo del matrimonio e la fatale dimenticanza nel lasciare la valigetta governativa rossa in treno con tanto di chiave attaccata alla serratura. Poi il tempo del matrimonio, ma la stanchezza che chiaramente lo ha divorato quel giorno ha avuto di nuovo la meglio. Ed eccolo beato a ronfare come un puttino sul letto, felice e beato, di nuovo con la sua valigetta rossa che era da poco riuscito a ritrovare. La foto che ha rubato la privacy del premier britannico e' stata poi postata su Instagram dalle due cognate di Cameron che pensavano di utilizzare un canale privato. Ed invece la foto ha fatto il giro del mondo e via con altri commenti sul povero sbadato e malcapitato David che forse quel giorno l'avrebbe decisamente dovuto passare sul suo letto a Downing Street. Tra l'altro questa settimana lo ha gia' visto protagonista per le orecchie da coniglio fatte dal giocatore di rugby nella foto ricordo a sua insaputa. Che periodaccio c'e' da dire dunque. La consolazione per Cameron e' venuta nel pomeriggio di oggi, quando l'autrice della foto, la cognata Emily Sheffield ha ammesso su Twitter di essere lei per un giorno "l'idiota di turno". "Bella forza dira' il povero Cameron. MG Hanno fatto il giro del mondo le foto del giocatore di rugby samoano Manu Tuilagi che, durante una foto di ricordo della selezione dei British and Irish Lions, si e' lanciato in uno scherzo alquanto fuori luogo, facendo le "orecchie da coniglio" al premier inglese Cameron. Lo scherzo non e' stato accolto favorevolmente ne' dall'opinione pubblica, ne' dalla stessa selezione di rugby risultando gratuito e poco adatto alla tono della cerimonia. E cosi' sono arrivate le scuse dello sportivo che su Twitter ha ribadito la sua volonta' di non offendere nessuno con il suo gesto. Per Cameron l'unica consolazione resta quella che anche Obama e' stato vittima di un simile scherzo, fatto dall'atleta olimpica Stephanie Dolson. Alla fine un po' di goliardia non guasta mai. MG Velo si' o velo no. E' questo il dilemma che in questi anni di globalizzazione affligge la maggior parte dei paesi occidentali, che vede la richiesta della comunita' mussulmana, tra l'altro in forte crescita demografica, come un affronto all'emancipazione femminile. Il niqab, ossia il velo che copre il volto ma non gli occhi delle donne mussulmane, e' entrato in questione durante un processo a Londra quando una donna mussulmana e' stata chiamata a deporre e si e' presentata in tribunale con il viso coperto dal velo. In Francia la situazione si e' risolta drasticamente con il divieto di coprire il proprio volto anche in strada dal settembre 2010. La Gran Bretagna pero' non e' la Francia e la proverbiale tolleranza britannica ha fatto scuola in Europa in tema di diritti umani. Ed e' proprio sul rispetto dei diritti umani che l'avvocato difensore della donna ha fatto leva per riconoscerle il diritto ad indossare il suo niqab. Il giudice ha avuto dunque un difficile compito da eseguire e cioe' creare un precedente (vitale nel paese del common law) su cui altri giudici possano ispirarsi in casi simili. Ed il verdetto e' arrivato: per l'identificazione della persona e' stato richiesto l'aiuto di una poliziotta che ha proceduto al riconoscimento dell'identita' della donna in una stanza privata dove la testimone ha rimosso il proprio velo, dopodiché il giudice ha stabilito che sara' possibile per la donna indossare il suo velo durante tutto il processo, ma durante la sua testimonianza dovra' rimuoverlo temporaneamente per permettere la sua identificazione alle parti interessate. Vittoria dunque per i diritti umani che vengono cosi' rispettati permettendo la liberta' di scelta, una scelta essenziale nel paese piu' multiculturale d'Europa. Chissa' se anche in questa materia la Gran Bretagna fara' da esempio per altri paesi. Nigel Farage, leader del UK Indipendence Party (UKIP), durante il suo discorso all'Europarlamento ha indicato i suoi dubbi circa il riscaldamento globale ed ha riportato come prova le immagini scattate dalla Nasa sulla calotta polare, indicando un incremento del 60% della superficie ghiacciata in un solo anno. A rispondergli e' stato poi Barroso, che ha espresso perplessita' sulle prove evidenziate. Farage e' famoso per i suoi interventi poco "British" che mostrano una passione ed un temperamento piuttosto latino, come quando diede dello straccio umido a Van Rompuy, intervento entrato nella storia dell'Europarlamento al pari del dibattito Berlusconi-Schulz.
MG La vita dei politici a volte puo' essere frenetica. Molti viaggi, tante riunioni, diversi incontri con gli elettori ed alla fine ci si puo' sentire stanchi. Pero' certi errori sono davvero troppo, specie se il primo ministro di uno dei paesi del G8 si dimentica la valigetta del governo in treno, con tanto di chiavi attaccate alla serratura di sicurezza. La vicenda in questione e' accaduta a Cameron questa settimana mentre viaggiava in treno per andare ad un matrimonio nello Yorkshire. Sara' stata la stanchezza o forse un po' di sbadataggine, fatto sta che la storica valigetta rossa che ha accompagnato tutti i primi ministri britannici degli ultimi secoli e' stata lasciata su un tavolino di un treno alla merce' dei passeggeri. Il contenuto? Diversi dossier sulla Siria, sullo scandalo Datagate, informazioni sui membri del governo, sulle operazioni militari in corso eccetera eccetera. A graziare il malcapitato e sbadato primo ministro e' stata la civiltà' del popolo britannico: i passeggeri infatti hanno recapitato il prezioso bagaglio agli oggetti smarriti. Per fortuna che non passavano malintenzionati di li' dunque. Forse sarebbe davvero il caso di fornire un portaborse al primo ministro, che gia' in altri casi e' risultato sbadato e con la testa tra le nuvole. Ricorderete infatti quando si dimentico' una delle figlie in un pub. Mentre pero' in quel caso si sarebbe potuto trovare solo una figlia sbronza al suo ritorno, in questo episodio della valigetta sarebbe potuto andare molto peggio. Per fortuna che tutto e' bene quel che finisce bene e che i segreti di Sua Maestà sono tornati al sicuro. "Niente sesso, siamo inglesi", si diceva una volta. Oggi, invece, pare essere il contrario, soprattutto se il sesso in questione è virtuale: i parlamentari di Sua Maestà, infatti, lo scorso anno hanno visitato per ben 300mila volte siti pornografici utilizzando il network del Parlamento britannico. Una media di 820 visite al giorno, secondo i dati resi noti dall'amministratore della Rete interna del Palazzo di Westminster. Ci sono state, secondo il rapporto (che copre il periodo che va dall'estate 2012 all'estate 2013), grandi variazioni mese per mese: a novembre 114.844 tentativi di guardare siti porno; a febbraio solo 15. Dati che hanno immediatamente suscitato polemiche in Gran Bretagna: per Matthew Sinclair, esponente di TaxPayers’ Alliance (gruppo di pressione che si batte per abbassare le tasse), "questi dati evidenziano come troppe persone che lavorano in Parlamento trascorrano troppo tempo navigando su siti che nulla hanno a che fare con il loro lavoro. Internet può essere un utile strumento per i parlamentari e per il loro staff, tuttavia i contribuenti si aspettano che i loro rappresentanti e coloro che lavorano nei loro uffici facciano il loro lavoro piuttosto che perdere tempo guardando siti discutivbili". Immediata è arrivata anche la difesa dei parlamentari, secondo i quali i dati includono anche pubblicità e pop-up, e quindi non si tratta di tentativi deliberati di accedere a siti a contenuto sessuale. Una spiegazione che sarebbe di per sé convincente, se non fosse che pochi mesi fa un'altra ricerca aveva messo in luce come i parlamentari e il loro staff sprechino migliaia di ore l'anno consultando Facebook (3 milioni di accessi al mese sul network del Parlamento, 300 volte più degli accessi registrati al sito della BBC), giocando con computer e tablet, piazzando scommesse sul Web, facendo shopping online e perfino scaricando illegalmente musica da siti come Grooveshark. La notizia ha dell'incredibile e rischia di mettere in serio pericolo la stabilità del governo Cameron. Secondo quanto riferito dal giornale Sunday Mail, il Regno Unito avrebbe consentito la vendita alla Siria di agenti chimici utilizzati per la composizione del gas nervino, attraverso la concessione di licenze autorizzate dal governo. La compravendita sarebbe avvenuta nel 2012, dieci mesi dopo l'inizio delle rivolte nel Paese. A finire sul banco degli imputati è il ministro per le attività produttive Vincent Cable che, secondo il domenicale scozzese, avrebbe dato l'ok per la vendita di fluoruro di potassio e fluoruro di sodio. Interrogato da alcuni parlamentari dell'opposizione, il ministro di area liberaldemocratica ha riferito che le sostanze non hanno mai raggiunto effettivamente la Siria: nessun invio, a quanto pare, sarebbe stato effettuato prima dell'embargo imposto dalla UE nell'ambito delle sanzioni contro il regime di Assad. A seguito di tale provvedimento, le autorizzazioni precedentemente emesse sarebbero state poi revocate. Sempre secondo quanto riferito dal ministro Cable, l'export di sostanze venne consentito su esplicita domda del regime siriano, che aveva richiesto i due prodotti per la produzione industriale di cornici di metallo per finestre e box doccia. Una motivazione, a quanto pare, giudicata credibile dai funzionari del governo britannico. Pacifisti e membri dell'opposizione restano comunque molto dubbiosi. Il ministro ombra per le attività produttive Chuka Umunna ha così commentato la vicenda: "Sarà un sollievo la conferma che quelle sostanze non furono mai inviate. Resta tuttavia necessaria una spiegazione sul perché quelle licenze furono approvate: all'epoca dei fatti, il regime di Assad aveva già avviato una dura repressione contro gli oppositori e informazioni di intelligence avevano riferito in più occasioni l'uso di sostanze chimiche". Downing street respinge ogni accusa: "Questa storia dimostra che il sistema funziona - afferma un portavoce del governo - i prodotti non sono stati esportati e le licenze sono state revocate". Il problema sarà dimostrare che la vendita non sia avvenuta tra il 17 gennaio 2012, quando le licenze sono state concesse, e l'approvazione delle sanzioni europee che ne hanno portato alla revoca il 30 luglio dello stesso anno. Per adesso ci sono solo le rassicurazioni verbali del ministro Cable. Ma basteranno a convincere l'opinione pubblica? |
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